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Progetto LOGIN: LOGistica INtegrata

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Lo scopo di LOGIN è lo sviluppo di una Piattaforma che supporti la cooperazione tra i processi industriali specifici di unità produttive che appartengono a diverse filiere di fornitura che costituiscono la filiera di fornitura estesa dall’acquisizione delle materie prime, alla movimentazione delle merci sino alla consegna al destinatario. Le organizzazioni implicate nella filiera estesa costituiscono un Ecosistema. La filiera estesa è flessibile e si compone secondo i bisogni di del suo utilizzatore.

La focalizzazione logistica di questo programma riguarda sia i flussi fisici sia i flussi delle informazioni (ordini, fatture, collocazione dei dati sul mercato). Il flusso di informazioni precede ed accompagna quello fisico delle merci. La logistica, quindi, viene intesa quale attività di coordinamento e sincronizzazione tra il processo di spostamento materiale e quello immateriale. La relazione sistematica che la piattaforma instaura tra il flusso delle merci e quello delle informazioni è un salto notevole rispetto alla situazione attuale che si concretizza in una nuova concezione di prodotto costituito dall’insieme di merce movimentata più servizi. Infatti il primo è il risultato dei processi di produzione il secondo aggiunge servizi erogati dai produttori delle merci e quelli generati dalla filiera logistica estesa ed erogati dalla piattaforma. Le componenti di servizi a valore aggiunto che si aggiungono alla merce sono in grado di enfatizzare il brand “Made in Italy”.

I problemi aperti più rilevanti che LOGIN vuole contribuire a mitigare sono i seguenti:

  • elevato numero di attori coinvolti nei processi di logistica i cui canali distributivi, di conseguenza, risultano molto lunghi generando inefficienze logistiche che ricadono sulla qualità delle merci movimentate, sul posizionamento competitivo dei produttori sui mercati nazionali ed internazionali e, quindi, sul prezzo finale di vendita;
  • frequente disponibilità di piccoli lotti di materiale derivanti dalla sempre più spinta delocalizzazione delle produzione e dalla diffusione di tecniche quali “processi leggeri” e “just in time”; questo genera le note difficoltà di gestione dei carichi e, quindi, dei viaggi di ritorno determinando costi di trasporto tanto elevati da abbassare l’indice di vendibilità dei prodotti;
  • dominante uso del “franco partenza” causato dalla scarsa capacità di gestire la logistica su tutta la catena di fornitura; questo implica che il distributore ha un forte potere contrattuale nei confronti dei produttori con la conseguente diminuzione di ritorno per questi ultimi;
  • scarso ricorso alla intermodalità ferroviaria, marittima ed aeroportuale con conseguente limitazione della presenza di imprese produttrici sui mercati internazionali;
  • scarso ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nei processi di logistica con diverse conseguenze come la riduzione del valore aggiunto generato dalla gestione della logistica, scarsa fluidità dell’impresa e conseguente difficoltà di internazionalizzazione, scarsa flessibilità organizzativa e conseguente difficoltà nel mantenere la posizione competitiva con i cambiamenti continui dei mercati, carenza del livello di accuratezza della tracciabilità e della conseguente perdita di vantaggio competitivo per assenza di garanzia del Made in Italy.

E’ il caso di evidenziare che i problemi appena elencati sono particolarmente sentiti dalle piccole e medie imprese produttrici delle merci e dalle terze parti fornitrici di servizi logistici. Per queste imprese, l’incapacità di recupero di tutto il valore aggiunto che una efficace gestione della logistica conferirebbe alle merci prodotte e movimentate genera un’oggettiva difficoltà di investimento nel rafforzamento delle proprie capacità e nell’innovazione. Ciò determina l’indebolimento progressivo della loro capacità contrattuale nei confronti dei grandi poli logistici che, in ultima analisi, si manifesta con una recessione del “Made in Italy”.